18 marzo 2024

Lungolago, manca un tassello fondamentale

Il lungolago è ormai ultimato e prossimo all'inaugurazione. Così finalmente dopo tre lustri la passeggiata tra Sant'Agostino e Piazza Cavour torna libera dai cantieri.

Como, il nuovo lungolago

Il nuovo lungolago ha larghezze variabili che vanno da otto a circa venticinque (25!) metri che dovrebbero garantire il passaggio agevole del grande flusso di turismo che regolarmente visita la nostra città. Niente più disagi quindi?

Non proprio. 

Il problema si chiama Lungo Lario Trento, uno "stradone" rettilineo a tre corsie, dove le automobili sfrecciano incuranti del limite di 50 chilometri orari e dei numerosi attraversamenti pedonali presenti. Una specie di autostrada che divide il lungolago dal centro storico, che taglia a metà due zone pedonali altamente frequentate. Basti pensare alle migliaia di persone che quotidianamente attraverseranno la strada mettendosi in condizione di pericolo o utilizzando l'unico attraversamento semaforizzato presente, ovvero quello di fronte Piazza Cavour, nel tentativo di rallentare la corsa delle autovetture. Occorre reinterpretare il lungolago non come arteria di grande flusso ma bensì come strada secondaria panoramica dedicata, in primis, alle persone.

Lo "Stradone", un'autostrada che taglia a metà due grandi zone pedonali altamente frequentate

Cosa Fare? C'è l'imbarazzo della scelta.

Una delle prime azioni che chi sentiamo di suggerire è di rialzare tutti gli attraversamenti pedonali trasformandoli in marciapiedi ortogonali. Più sicurezza per i pedoni e rallentamento delle automobili in una mossa sola.

Esempio di marciapiede ortogonale o attraversamento pedonale rialzato

Una soluzione ancora migliore è pavimentare la sede stradale in modo da far sentire l'automobilista ospite di una zona di pregio e calmierare così la velocità delle automobili. Questa è una soluzione già vista in molte località turistiche come ad esempio sul lungolago Cesare Battisti a Desenzano del Garda o su Lungolario Isonzo a Lecco.

Strada in pavé sul Lungolago Cesare Battisti a Desenzano del Garda

Strada pavimentata su Lungolario Isonzo a Lecco

Un'altra alternativa è ridurre fortemente il flusso di autoveicoli privati istituendo una Ztl permanente o temporanea come accade ogni estate a Lugano lungo Riva Vincenzo Vela e Riva Giacondo Albertolli. Azione, quest'ultima che necessita di importanti modifiche viabilistiche.

Lugano, lungolago viene pedonalizzato in estate

Ovviamente nulla vieta di creare un mix. L'importante è fornire maggiore sicurezza e rendere giustizia a un'area di altissimo pregio che non deve essere ridotta a rumoroso "stradone" vista lago.


11 marzo 2024

Parcheggio Stazione Camerlata, quali soluzioni?

Prendiamo spunto da un recente articolo di "Espanzione TV" sul già noto problema degli stalli auto già pieni di prima mattina a causa di un utilizzo improprio del parcheggio.

LA SITUAZIONE

Il parcheggio della stazione conta 290 posti auto, non molti a dire la verità per una stazione di interscambio ma il problema vero è che molti di questi vengono utilizzati come parcheggi privati gratuiti da gente della zona che non usufruisce del treno. 

Ne avevamo parlato anche noi (QUI) a fine 2022 constatando una situazione di sosta vietata generalizzata.

Ed ecco il problema: i pendolari che scelgono di utilizzare il treno rischiano di non trovare posto o ricevere una multa. Non un gran incentivo al trasporto pubblico!

LE SOLUZIONI IPOTIZZATE

Come affermato anche su ETV si ipotizza l'introduzione di una tariffa a pagamento (1€ al giorno) o di un varco con accesso tramite biglietto o abbonamento per arginare questo problema.

Ovviamente creare un varco, cioè una sbarra, è la scelta più dispendiosa economicamente ma non andrebbe a toccare le tasche dei pendolari, cosa che farebbe una tariffa giornaliera, pur bassa che sia.

ALTERNATIVE

290 auto, poche? Sappiate che nella vicinissima Svizzera i parcheggi di interscambio di stazioni importanti al pendolarismo come Chiasso e Mendrisio contano rispettivamente 186 e 157 stalli a 14 Frs al giorno, 70 al mese o 700 l'anno.

Ma come si fa? Un esempio significativo lo fornisce proprio Mendrisio che ha eliminato posti auto per realizzare le nuove fermate autobus, nuove banchine e 230 posti coperti (110 bici e 120 moto).

Mendrisio, il parcheggio divenuto stazione bus

Stesso spazio di prima, servizio migliorato e più stalli. Si perché le due ruote occupano meno spazio quindi vanno incentivate.

Il nuovo parcheggio per moto e bici. 230 veicoli al posto di 40 auto scarse.

Perché diciamo questo? 
Rendiamoci conto che viviamo ancora in una società e in una politica auto-centrica, ovvero che non riesce a immaginare un mezzo di trasporto diverso dall'automobile
Questo fa si che si pensi che l'automobile e i relativi parcheggi siano indispensabili e, soprattutto, che siano un diritto.
E' necessario invece intendere i nostri spostamenti in maniera diversa, più efficiente  per noi, per chi ci sta intorno e per la nostra Città.




06 marzo 2024

Nuove tariffe parcheggi a Como | Ecco perché è POSITIVO

Migliorare la vivibilità in una città come Como vuol dire necessariamente andare a lavorare sulla mobilità della città.

Como è infatti una città che attira lavoratori, che movimenta persone per necessità quotidiane, che subisce il traffico del pendolarismo verso la Svizzera e non da ultimo che deve affrontare il turismo internazionale e locale che si sviluppa quasi continuativamente durante tutto l'anno.

E' facile immaginare i grossi volumi che rendono quindi indispensabile limitare l'utilizzo dell'automobile privata in favore di una mobilità più efficiente al fine di ridurre il traffico, l'inquinamento acustico e atmosferico e l'incidentalità stradale.

Per fare questo l'innalzamento delle tariffe nelle zone più centrali è un aspetto incentivante forme di trasporto alternative che già esistono come ad esempio il bus, il treno e i parcheggi periferici o di interscambio detti anche "Park&Ride".

Il logo dei "Park&Ride" o parcheggi di interscambio e il confronto di efficienza tra trasporto pubblico e privato

IL COMASCO E L'AUTOMOBILE

Il rapporto tra il comasco e l'automobile ci viene fornita dal tasso di motorizzazione che raggiunge il 62,6%, ovvero che oltre 6 comaschi su 10, inclusi bambini e anziani hanno un'automobile.

Automobili in colonna in Viale Lecco a Como

Il dato è altissimo e allarmante e rispecchia l'utilizzo dell'automobile come estensione del nostro corpo. Ci siamo dimenticati di camminare tanto che raggiungere la vicina fermata dell'autobus o incamminarsi verso città murata dopo aver lasciato l'automobile in Viale Innocenzo o in Via Castelnuovo ci sembra una follia. 

L'attività motoria e la camminata non sono una prerogativa degli sportivi e dei giovani, bensì una necessità dell'essere umano.





 

04 marzo 2024

Presentazione sulla mobilità di Fiab Como

Venerdì 1 Marzo 2024 si è tenuto l'evento "Ripensare la Mobilità" presso la bellissima Villa Imbonati a Cavallasca, sede settimanale di Fiab Como.

La conferenza ha avuto come tema principale il ripensamento della mobilità al fine di allontanarci da un'idea auto-centrica per ridare spazio alle persone.

La presentazione 

Numerosi gli esempi di città italiane ed estere come Milano, Amsterdam, Siena e altre che ci mostrano che realtà diverse già esistono ma che nessun cambiamento è avvenuto per caso, ma è stato spinto e sostenuto da precise volontà e necessità.

Cambiamenti necessari per rendere le città più vivibili grazie a strumenti che abbiamo già a nostra disposizione come l'eliminazione dei parcheggi in strada e l'incentivo del trasporto pubblico e della micro-mobilità al fine di ridistribuire lo spazio pubblico.

Tra i presenti alcune associazioni locali quali Legambiente Como, Jubilantes e Ciclofficina Par Tucc.

26 febbraio 2024

Venerdì 1 Marzo - Ripensare la Mobilità

"Ripensare la mobilità",  ovvero come risolvere le problematiche urbanistico-viabilistiche che attanagliano le nostre città, Como inclusa.

Venerdì 1 Marzo Fiab Como terrà una presentazione aperta a tutti. L'appuntamento è presso Villa Imbonati in località Cavallasca alle 20.30.




21 febbraio 2024

Presentati i nuovi bus elettrici

Nella mattinata di martedì 20 febbraio 2024 Asf Autolinee e Comune di Como hanno presentato i primi due autobus elettrici della flotta che, entro giugno conterà 25 automezzi elettrici.

L'investimento nel trasporto pubblico è infatti fondamentale per migliorare il servizio offerto ai passeggeri e per attirare nuova utenza. L'acquisto di veicoli elettrici non va infatti visto come un investimento per l'ambiente (di cui c'è beneficio) ma come una naturale evoluzione tecnica volta al miglioramento del servizio pubblico.

Tuttavia siamo ben consci che, ad ora, un autobus indipendentemente dalla sua alimentazione passa molto tempo incolonnato insieme alle automobili. A tal proposito l'A.D di Asf Massimo Bertazzoli ci assicura che verranno implementate anche nuove corsie riservate al fine di limitare la problematica.






19 febbraio 2024

Come reinterpretare le vie cittadine per migliorare la Città

Con "vie cittadine" ci riferiamo a quelle strade facenti parte del centro città ma esterne alla città murata. Alcuni esempi possono essere Via Mentana, Via Borgovico "vecchia", Via Anzi, Via Bossi, ecc...

via Marco Enrico Bossi a Como

Sono vie nelle quali lo spazio è dedicato quasi esclusivamente alle auto in transito e in sosta, con marciapiedi stretti e solitamente malmessi. Strade non piacevoli né da vedere né da percorrere.

Eppure di miglioramenti se ne potrebbero fare: limitare il numero di auto e generare così maggiori spazi per le persone e per il verde urbano. 

Un caso che vi vogliamo presentare è quello di Via Cairo a Varese. Ormai da oltre un anno la strada è stata completamente riconvertita rendendola più bella, vivibile e trasformandola da mera via di passaggio a luogo vivo e di socialità.

La trasformazione di Via Cairo, prima e ora

Qui la trasformazione è stata radicale trasformando la via in Ztl, rimpiazzando l'asfalto con porfido e con nuove piante là dove prima c'erano i parcheggi. Il risultato è stato subito apprezzato da cittadini e commercianti, avendo di fatto esteso il centro storico pedonale.

Non sono certo trasformazioni tanto radicali (anche se auspicabili) quelle che chiediamo alla Città di Como ma la ridistribuzione equa degli spazi stradali si! 

I cittadini comaschi vogliono ed hanno il diritto di spostarsi in sicurezza anche a piedi ed in bicicletta non essendo così vittime di un traffico sempre più opprimente che porta con sé stress e invivibilità generalizzata.